NOTE DI SALA
Una serata in compagnia delle più celebri arie d’opera. Le arie sono le pagine più celebri di un’opera, genere musicale vocale e strumentale protagonista assoluta del panorama storico musicale italiano e non solo. Anche se nate con partitura orchestrale, le arie, grazie alle trascrizioni per pianoforte, possono essere benissimo riproposte in concerto grazie alla duttilità e alle possibilità tecniche della tastiera, che può all’occorrenza suonare come una vera orchestra. Questa sera partiremo con Wolfgang Amadeus Mozart. Il compositore austriaco di fine Settecento ha composto molte opere in italiano grazie alla collaborazione con il librettista Lorenzo da Ponte. Da questa fortunata collaborazione nascono tre opere di genere semiserio come “Le nozze di Figaro” e “Don Giovanni”. Dalle “Nozze” ascolteremo la celeberrima aria “Non più andrai” e da “Don Giovanni” l’aria di Leporello (detta “aria del catalogo”) e il duetto “Là ci darem la mano” tra Don Giovanni e Zerlina. Del genere buffo (ossia di carattere allegro) proponiamo due grandi compositori italiani esperti del settore: il marchigiano Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti. Di Rossini ascolteremo dal “Barbiere di Siviglia” l’aria di Don Basilio “La calunnia è un venticello” e di Donizetti alcune pagine tratte dalla famosa opera “L’elisir d’amore”. Tra le pagine de “L’Elisir” non può mancare la celebre “Una furtiva lagrima”, cavallo di battaglia del nostro Beniamino Gigli. Il resto del concerto è dedicato invece all’opera francese ed a Giacomo Puccini. Charles Gounod è un compositore francese di metà Ottocento, autore dell’opera “Romeo et Juliette” (la versione operistica del dramma di Shakespeare), mentre Georges Bizet – di una generazione più giovane – è autore dell’opera scandalo della seconda metà dell’Ottocento “Carmen”. Concludiamo il concerto con alcune pagine di Giacomo Puccini, ricordando quest’anno l’anniversario (100 anni dalla morte): qui proponiamo l’aria del soprano “O mio babbino caro” da “Gianni Schicchi”, l’aria di Musetta da “La bohème” ed il famoso “E lucevan le stelle” da “Tosca”, una delle arie tenorili più famose.
Musicologo – Davide Bartolucci