CENNI STORICI
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Nel dicembre 1815 al giovane compositore Gioacchino Rossini, allora ventitreenne, viene commissionata dall’impresario Francesco Sforza Cesarini un’opera buffa su libretto di Cesare Sterbini: è il barbiere di Siviglia. L’opera doveva essere pronta in poco tempo per la Stagione di carnevale al Teatro Argentina di Roma. E così il 20 febbraio 1816 “il barbiere di Siviglia” – con titolo Almaviva, ovvero l’inutil precauzione – viene eseguita al teatro Argentina in fretta e furia,
dopo poche prove ed un solo mese di lavoro di Rossini. La prima è un vero fiasco: infatti in sala sono presenti molti sostenitori di Giovanni Paisiello – famoso compositore precedente a Rossini – il quale aveva anni prima già composto un’opera con lo stesso soggetto. Nonostante questo episodio, fin dalle prime repliche il barbiere di Siviglia si dimostra un vero trionfo, destinato a diventare fino ad oggi una delle opere liriche più famose.
IL SOGGETTO
Il personaggio del barbiere Figaro e della sua Siviglia del XVIII secolo è fin dalla fine del Settecento un soggetto molto frequentato in teatro da scrittori e compositori. E’ il protagonista della trilogia in prosa del drammaturgo francese Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais(1732-1799) composta dalle tre opere:
– Il barbiere di Siviglia o la precauzione inutile (Le Barbier de Séville ou la Précaution inutile, 1775);
– La folle giornata o Il matrimonio di Figaro (La Folle journée, ou le Mariage de Figaro, 1784);
– L’Altro Tartufo o La madre colpevole (L’Autre Tartuffe, ou la Mère coupable, 1792).
Opere molto discusse in ambiente francese perché portatrici degli ideali borghesi ed illuministici che hanno alimentato la Rivoluzione francese e fatto tremare tutti i monarchi europei. Anche Mozart ed il suo librettista Lorenzo Da Ponte sono stati affascinati dalla figura di Figaro e dalla sua intraprendenza nei confronti dell’ancien regime. Stiamo parlando della sua opera Le Nozze di Figaro, andate in scena a Vienna nel 1786, seconda opera della trilogia. Anche il soggetto de il barbiere di Siviglia ha molta fortuna alla fine del Settecento grazie al compositore napoletano Giovanni Paisiello, con il suo Barbiere andato in scena a San Pietroburgo nel 1782. Il successo della versione di Paisiello è enorme e lo scontro tra la sua composizione e quella futura di Rossini è inevitabile. Ma il talento e la novità di Rossini è enorme e la sua vittoria nei confronti di Paisiello è schiacciante: ancora oggi il Barbiere rossiniano è una delle opere più rappresentate e amate dal pubblico di tutto il mondo.